CHIARA MORANDO – CONSULENTE DI CARRIERA

Le risposte vincenti ad un colloquio di lavoro

Qui di seguito vengono riportate alcune domande particolarmente gettonate tra i recruiter, vediamo insieme come essere prepararsi al meglio per non cadere nel panico.
1. Perchè ha lasciato il suo ultimo posto di lavoro? (Oppure, come mai vuole lasciare il suo attuale posto di lavoro?)
Qualunque sia la motivazione, in fase di colloquio è preferibile scegliere di dare una spiegazione plausibile, veritiera e soprattutto positiva, ossia, meglio evitare di dire cose particolarmente negative. Inoltre, è meglio essere sintetici, e rispondere in maniera precisa senza badare a troppi rigiri di parole. Da non dimenticare inoltre, è importante fare del proprio meglio per comunicare al proprio interlocutore la propria motivazione ad affrontare una sfida maggiormente stimolante, sottolineando il motivo preciso del perchè si vuole lavorare proprio per quell’azienda li (e non una qualsiasi!).
2. Come le capita di reagire di fronte alla critiche?
Meglio essere assertivi, rispondete cioè che siete semplicemente umani e che vi aspettate ovviamente di commettere errori (solo chi non fa non sbaglia mai!), ma anche di imparare da essi. Meglio ancora se si condisce questa risposta con un esempio concreto di quando vi è capitato di trovarvi in difficoltà, ma alla fine siete riusciti ad accettare una critica costruttiva e a trarne miglioramento.
3. Qual’è la fonte principale della sua motivazione?
Per questa domanda è meglio non accennare a questioni legate al denaro o al prestigio. E’ meglio, piuttosto, ricorrere alla propria visione personale e agli obiettivi che ci si è posti nel breve/lungo periodo da voler realizzare sul lavoro. Meglio essere sinceri e farsi vedere particolarmente motivati in ciò che si dice. Fate degli esempi concreti, sono sempre ben visti rispetto al rimanere troppo vaghi.
4. Attualmente sta svolgendo altri colloqui?
Se vi capita questa domanda, non spaventatevi perchè può giocare nettamente a vostro vantaggio! Fate presente al selezionatore che si, in questo momento siete molto attivi per la ricerca del lavoro e che quello che state facendo in quel momento non è il solo dell’ultimo paio di mesi. In questa maniera, sarete più appetibili perchè essere richiesti è di sicuro una qualità molto attraente per le aziende.
5. Perchè dovremmo scegliere proprio lei?
Questa è la buona occasione per poter parlare dei propri punti di forza e dei propri risultati raggiunti fino a quel momento, sfruttando come sempre degli esempi concreti. Non c’è assolutamente bisogno di vantarsi, l’umiltà deve venir fuori ma allo stesso tempo, anche la sicurezza, la tenacia e l’ambizione a voler rincorrere nuovi obiettivi.
6. Cosa la spaventa di più della posizione per la quale si sta candidando?
In questo caso meglio riepilogare i punti più salienti della job description (fate sempre vedere che l’avete letta con particolare attenzione!) e soffermatevi su quelli che vi destano maggior perplessità, motivo buono questo per fare delle domande di approfondimento al recruiter, come segnale di forte interessamento alla posizione. Non dite “va tutto benissimo”, in quel momento vi si sta ponendo quella domanda proprio per “provocarvi” a far uscire una risposta differente da questa. Quando avrete fatto emergere il punto (o i punti) che maggiormente vi possono spaventare della posizione, aggiungete anche in che modo cerchereste di affrontarli nella pratica.
7. Si sente a suo agio a ricevere ordini dai superiori?
La risposta deve mettere in risalto la propria capacità di adattamento e di lavorare all’interno di una squadra. Meglio sempre riportare un esempio pratico per poter rafforzare la propria opinione.
8. Mi parli un errore che ha commesso sul posto di lavoro, e dell’insegnamento che ne ha tratto da esso.
E’ opportuno rispondere a questa domanda in maniera onesta, evitando però di citare degli episodi particolarmente imbarazzanti o troppo personali, meglio piuttosto omettere qualche dettaglio e apparire al proprio interlocutore come un professionista in grado di fare fronte anche alle situazioni maggiormente critiche, traendo ciò che ci può essere di buono.
9. Che tipo di retribuzione si aspetta da questa posizione?
C’è solo un momento durante il colloquio dove è lecito parlare di denaro: quando è l’altro a domandarlo direttamente. In questo caso, prima di fare gaffe, accertatevi di aver studiato qual’è lo standard generale di mercato. Non è necessario saper dare una cifra precisa, ma è bene poter dare un’indicazione di massima che mostri coscienza e consapevolezza sia del mercato, ma anche del proprio valore in base a competenze, esperienze passate e seniority. Meglio poi essere coerenti con quelle che sono state indicate come leve principali: se ad esempio una delle priorità che avete evidenziato è quella dell’avvicinamento a casa, meglio in questo caso non speculare troppo sull’aspetto economico.
10. Ha qualche domanda?
Vietato rispondere “no”. Rispondere “no” denota una certa mancanza di interesse, quindi tenetevi almeno una domanda pronta, relativa alla posizione o all’azienda. Dimostrate infine di essere padroni della gestione del colloquio dall’inizio alla fine dell’incontro, e non dimenticatevi di chiedere sempre quali saranno i tempi per ricevere un feedback e quale sarà il prossimo step del processo di selezione.

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