Uno dei modi per capire se stiamo affrontando il lavoro con il “pilota automatico” oppure no, è pensare al peso che il lavoro occupa nella nostra vita e chiederci se quel peso corrisponde davvero al significato che il lavoro ha per noi stessi. E’ importante capirlo in quanto il livello di soddifazione tende sempre più a diminuire quando ci rendiamo conto che non riusciamo più ad avere il totale controllo sulla scelta delle rotte che stiamo seguendo. Anche se ognuno di noi è fatto in maniera differente, molti definiscono sè stessi proprio a partire dal lavoro che fanno e dal tipo di significato che ad esso attribuiscono, anche a seconda del livello di soddisfazione percepita.
Quante volte, infatti, ci è capitato di dover rispondere alla domanda “Che lavoro fai?” oppure, “Di che cosa ti occupi nell’azienda per cui lavori?”. Questo per dire che per quanto lo vogliamo o no, il lavoro aiuta a definire una parte fondamentale di chi siamo e aiuta ad identificarci all’interno della società. Secondo alcune ricerche, a questo proposito, vi sarebbero generalmente quattro tipi di significati particolari all’interno dei quali una persona dovrebbe rispecchiarsi.
1. Lavoro come impiego
Significa semplicemente lavorare per prendere uno stipendio, senza avere un particolare coinvolgimento o soddisfazione. Il lavoro è dunque più percepito come dovere, e non come una cosa che può anche piacere o uno strumento per la propria realizzazione personale. Il lavoro può produrre ugualmente senso di competenza per ciò che si fa e dunque, dare ugualmente un senso di appagamento.
2. Lavoro come carriera
Il lavoro come carriera è spinto dal desiderio di successo e prestigio sociale. Il lavoro come carriera può essere sicuramente una fonte importante di senso e appagamento nella propria vita personale.
3. Lavoro come vocazione
Il lavoro come vocazione deriva dall’idea che si possa essere stati “chiamati” a fare un certo tipo di lavoro, specie se si tratta di quei lavori che hanno una finalità sociale di aiuto verso gli altri, oppure, se si sente di possedere una particolare dote naturale che richiedere mezzi e strumenti per poter essere espressa.
4. Lavoro come realizzazione
Il lavoro come realizzazione può essere definito al meglio come un approccio al lavoro fortemente ispirato da interessi personali, ma senza che vi sia però una particolare vocazione come la tipologia di lavoro precedente. Chi nel lavoro cerca la propria realizzazione può scegliere dei percorsi professionali non convenzionali che rispondano ai propri interessi personali a discapito persino del guadagno economico, pur di poter dare sfogo alla propria passione. E’ una tipologia di lavoro che può sicuramente rivelarsi come una fonte importante di senso della vita.
Queste quattro categorie appena descritte si possono in parte sovrapporre, o nel corso della vita di ciascuno, alternare in fasi differenti. Ciò che conta è avere sempre consapevolezza del tipo di significato che stiamo attribuendo in un momento specifico della nostra vita al lavoro, ed esserne così soddisfatti o, diversamente, poter fare qualcosa per cambiare.
Tutte queste tipologie suggeriscono infine che il lavoro può dare un senso maggiore o meno alle nostre vite, a seconda del peso che decidiamo di dargli rispetto a tutto il resto.
Per approfondimenti: Business Model You, scritto da Tim Clark, in collaborazione con Alexander Osterwalder e Yves Pigneur,2018, pg. 124-125.