CHIARA MORANDO – CONSULENTE DI CARRIERA

La partenza per ricominciare

Ripensa al tuo obiettivo professionale.

Il lavoro occupa una parte importante della nostra vita, in termini di tempo ma anche di impegno, a livello personale e professionale. Lungo il corso della nostra esperienza, molteplici fattori possono coincidere con la sensazione di sentirsi disallineati con ciò che sono stati finora i nostri valori e le nostre necessità. Tutto cambia. Anche noi. Siamo disposti ad accettarlo, e a gestire il cambiamento per non essere trascinati da esso?
Dal punto di vista professionale, onde evitare di rischiare di “perdere la bussola” e fare in modo che “sia troppo tardi” per mettersi all’azione, è importante cercare di avere sempre il “controllo” su ciò che succede (dentro e fuori di noi) ma, più di ogni altra cosa, domandarsi se quello che abbiamo lo sentiamo – ancora come allora – il nostro obiettivo professionale.


Come fare a riconoscere se qualcosa non va?
Ci sono dei segnali che aprono la strada verso il graduale disallineamento con quel determinato contesto: la pesantezza nella gestione degli orari e degli impegni di lavoro, la difficoltà nella comunicazione interna, la mancata buona leadership da parte del capo, il mancato riconoscimento da parte del gruppo, la poca soddisfazione personale ed economica, ritmi troppo lenti o eccessivamente elevati, modalità operative differenti, instabilità, nuovi macchinari, cambiamenti di contesto e richiesta di nuove competenze, ecc.


Da dove ripartire dunque?
La risposta sembra semplice tanto quanto scontata: il nostro obiettivo professionale. Iniziando, come prima cosa, a definire nero su bianco gli aspetti che non vanno, e facendo un vero e proprio bilancio (in maniera autonoma o con un consulente) per capire il gap tra ciò che si ottiene ora, e quello che invece si vorrebbe raggiungere.
Alcune “domande stimolo” per ripartire possono essere, ad esempio: quanto di quello che emerge dipende in parte da me? Quanto, invece, dipende in gran parte solo dal contesto? Che possibilità ho, io, di influenzare il cambiamento? Cosa posso ancora fare per quell’azienda? Quanto mi sento ancora allineato con i suoi valori e la sua missione? Sto facendo ancora la cosa che mi piace? Cosa mi piacerebbe cambiare?


L’interrogazione di sé è la spinta che dà il via al cambiamento, che fa uscire fuori dalla routine di pensare sempre nella stessa maniera. Pensare e ripensarsi lavoratori, lavoratrici, è sinonimo di autonomia, consapevolezza, crescita e proattività. La paura, al contrario, è nemica del cambiamento, e ancor più dell’allineamento con i nostri obiettivi personali e professionali.

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