Ma è proprio vero che in questi giorni di quarantena, non vengano fatti lo stesso dei colloqui di lavoro?
Se pensavate di mettervi comodi e di dedicarvi solamente al vostro abbonamento Netflix preferito, vi state sbagliando di grosso. Si perchè le aziende, in primis le agenzie del lavoro, in pieno regime di smartworking continuano il proprio operato da casa, perchè se è vero che prima o poi torneremo alla nostra “vita di prima”, è bene che iniziamo tutti a prepararci fin da subito!
Magari l’assunzione in azienda non sarà immediata visti i tempi, ma una cosa è certa: non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione e, i colloqui conoscitivi di questi giorni, servono a testare proprio ciò.
Cosa fare, allora, per rendere davvero queste giornate di quarantena produttive, e imparare a gestire un eventuale colloquio di lavoro tramite Skype?
Parola d’ordine: preparazione! Su cosa? Innanzi tutto sulla revisione dei propri strumenti di candidatura come CV e LinkedIn per assicurarsi che non vi siano refusi o elementi poco chiari e discordanti con il proprio obiettivo professionale. Saper argomentare bene le proprie esperienze professionali è fondamentale per assicurarsi di portare a casa un buon colloquio, sia esso in presenza che anche ovviamente tramite la rete.
Una volta che si è messo mano ai propri strumenti, se si ha in programma un colloquio in questi giorni è fondamentale spendere un pò più di tempo del solito a raccogliere informazioni rilevanti sull’azienda, LinkedIn in questo può rivelarsi uno strumento molto utile. Alla domanda del recruiter: “Lei cosa conosce di noi?” vietato farsi trovare impreparati, la scusa del “ho letto qualcosa di corsa, non mi ricordo bene” oggi più che mai, grazie all’abbondanza di tempo a disposizione, è da considerarsi fuori discussione. Questo può inoltre tornare utile per ragionare su domande d’interesse da porre al termine colloquio, di solito, se sensate, molto apprezzate dall’altra parte perchè sinonimo di interesse.
In termini di “abbondanza di tempo”, altro elemento da giocare a proprio favore, è un’accurata preparazione della presentazione di sè per poter rispondere in maniera sicura e precisa alla prima fatidica domanda del selezionatore “Mi parli di lei”. Quella di questi giorni è l’occasione buona per imparare finalmente a capire quanto l’improvvisazione abbia sempre giocato a proprio sfavore nelle esperienze di colloquio passate, magari non andate con particolare successo. L’esercitazione può fare davvero la differenza. Inoltre, non dimentichiamoci, online è sempre più difficile potersi esprimere con facilità rispetto all’essere in presenza.
In ultimo ma non ultimo, tenere a mente quanto possa essere significativo per il recruiter ascoltare un piccolo episodio o aneddoto di questi giorni di come le proprie competenze siano state di aiuto, pur stando a casa. Mantenere e trasmettere un atteggiamento positivo, soprattutto ora, può contribuire a fare davvero la differenza!
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